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Detrazione spese universitarie: guida completa

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Se sei iscritto all’università, probabilmente sai anche che le spese universitarie sono soggette a detrazione fiscale. In questo articolo cercheremo di riassumere tutte le principali informazioni relative alla detrazione delle spese universitarie. Si tratta di una pratica che coinvolge diversi soggetti e richiede la massima attenzione per non commettere errori. Proprio per questo cercheremo di essere precisi e chiari.

Per facilitare la lettura di questo articolo, ti anticipiamo che parleremo di:

  • cos’è la detrazione fiscale
  • quali sono le spese universitarie detraibili
  • quali sono le situazioni in cui non è possibile detrarre le spese universitarie
  • importi e limiti della detrazione delle spese universitarie

Cos’è la detrazione fiscale

Prima di analizzare tutto quello che c’è da sapere sulla detrazione delle tasse universitarie, cerchiamo di capire cos’è la detrazione fiscale. Quando si parla di detrazione, ci si muove nel campo della scienza delle finanze, in particolare nell’ambito della tassazione. In estrema sintesi possiamo dire che si parla di somme che possono essere sottratte da un’imposta per ridurne, legalmente, l’ammontare.

La detrazione fiscale è una diminuzione dell’Irpef lorda ottenuta dopo aver applicato l’aliquota al reddito imponibile. È dunque un’agevolazione fiscale applicata all’imposta calcolata lorda che, ridotta, genera l’imposta netta, ovvero l’imposta effettivamente dovuta.

Per essere ancora più chiari, la detrazione fiscale è:

una somma (pari a una certa percentuale di una spesa sostenuta individuata dalla legge) da sottrarre dall’importo complessivo di un’imposta da pagare, che viene così ridotta.

L’imposta netta da pagare è data quindi dall’imposta lorda meno l’importo della detrazione.

Per calcolare le detrazioni fiscali servono le percentuali stabilite dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e le cifre da cui far partire l’agevolazione fiscale.

Le spese universitarie sono detraibili nella dichiarazione dei redditi. Il TUIR prevede la possibilità di detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute per l’istruzione universitaria. Ciò significa che puoi presentare nel modello 730 le spese di università private e statali in detrazione fiscale.

Detrazione spese universitarie: cosa si può detrarre

detrazione spese universitarie calcolo
Credits: [goshiva]/DepositPhotos.com
Quali sono le tasse universitarie detraibili e come funziona la detrazione per questo genere di spese?

Tasse e contributi di iscrizione per i corsi di laurea e di formazione post laurea rientrano tra le spese che danno diritto ad una detrazione del 19%.

Per quanto riguarda le università statali, le spese universitarie sono interamente detraibili. Le spese per università italiane non statali invece possono essere detratte per un importo non superiore a quello stabilito annualmente con Decreto del MIUR. Il Ministero dell’Istruzione definisce ogni anno i limiti da rispettare, tenendo conto degli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali.

Quali sono dunque le spese universitarie che possono essere soggette a detrazione?

La detrazione spetta alle spese sostenute per frequentare:

  • corsi di istruzione universitaria, di specializzazione e perfezionamento
  • master universitari
  • corsi di dottorato di ricerca
  • Istituti tecnici superiori (ITS)
  • corsi istituiti presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati

Presentando la dichiarazione dei redditi (modello 730), il contribuente può ottenere un risparmio fiscale in percentuale rispetto alla spesa sostenuta.

La detrazione è ammessa per le spese sostenute per:

  • tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche per gli studenti fuori corso)
  • soprattasse per esami di profitto e laurea
  • partecipazione a test di accesso ai corsi di laurea
  • frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti

La detrazione Irpef spetta anche per l’iscrizione e la frequenza di università telematiche riconosciute dal MIUR e i conservatori musicali.

Naturalmente, le detrazioni fiscali per spese universitarie spettano per le spese sostenute nell’anno precedente alla presentazione del modello 730. Quindi, una dichiarazione dei redditi fatta nel 2021, farà riferimento alle spese sostenute nel 2020 e così via.

Spese universitarie detraibili: focus sui dettagli

Finora abbiamo presentato l’elenco delle spese universitarie soggette a detrazione fiscale. Cerchiamo di capirne di più entrando nel dettaglio.

Prove di accesso ai corsi universitari a numero chiuso

Rientrano nelle spese detraibili anche le spese per partecipare alle prove di accesso ai corsi universitari a numero chiuso con test di verifica della preparazione. L’importante è che siano previste dalla facoltà alla quale lo studente intende iscriversi e che siano richieste dall’ordinamento universitario.

Test di ammissione

Sono detraibili anche le spese sostenute per i test di ammissione. Qualora lo studente abbia sostenuto più di un test di ammissione:

  • in università non statali situate in aree geografiche diverse
  • per corsi di laurea in università non statali appartenenti a diverse aree tematiche

occorre verificare se lo studente abbia provveduto ad iscriversi alla facoltà o al corso per cui ha sostenuto il test.

Nel caso di iscrizione, le spese sostenute per i test di ammissione rientrano nel limite relativo al corso scelto. Se non si è iscritto a nessun corso, va fatto riferimento al limite di spesa più elevato tra quelli stabiliti per i corsi e per le facoltà per le quali ha svolto il test.

Scuole di specializzazione

Sono considerati corsi di istruzione universitaria anche i corsi tenuti dalle scuole di specializzazione. Fondamentale che sia rilasciato un diploma valido come titolo per l’ammissione a concorsi per l’insegnamento nella scuola.

LEGGI ANCHE – Borsa di studio: cos’è e come funziona

Detrazione spese universitarie: quando è possibile detrarre

Parlando di detrazione e università, finora abbiamo visto che le possibilità di detrarre le spese universitarie sono davvero tante. Tuttavia ci sono situazioni in cui la detrazione fiscale non è possibile.

Quali sono quindi le spese non detraibili?

La detrazione non è prevista per:

  • istituti musicali privati (in quanto non rientrano nell’ambito dei conservatori pareggiati)
  • spese universitarie sostenute per lauree conseguite all’estero (anche se pagati a università pubblica statale per il riconoscimento del titolo di studio)
  • spese per acquisto di libri scolastici, strumenti musicali, materiale di cancelleria, viaggi ferroviari, vitto e alloggio necessarie per consentire la frequenza della scuola

Importi e limiti della detrazione

Per completare il nostro approfondimento, riteniamo utile parlare di importi e limiti della detrazione delle spese universitarie. Per farlo prenderemo come riferimento il decreto del 30 dicembre 2020 del MIUR (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2021).

Come già detto, le spese universitarie sostenute sono detraibili in misura pari al 19% dell’ammontare totale sostenuto. Mentre per le università pubbliche la detrazione si applica senza limiti, per le università non statali italiane e straniere è diverso. In questi casi si deve tener conto delle soglie massime che vengono stabilite annualmente con decreto del MIUR.

Con tale decreto vengono individuati i limiti delle tasse e dei contributi di iscrizione alle università non statali detraibili in sede di dichiarazione dei redditi.

Gli importi massimi stabiliti tengono conto dell’area disciplinare degli studi e del territorio in cui hanno sede le università private frequentate.

Le cifre più alte per cui beneficiare della detrazione del 19% riguardano gli studi in ambito medico di università private al Nord. Il limite previsto è pari a 3.700 euro.

Le tabelle stabilite dal decreto del MIUR

Vediamo quali sono gli importi massimi detraibili per le diverse aree disciplinari, suddivisi per territorio.

Area Medica

Nord – Euro 3.700

Centro – Euro 2.900

Sud e Isole – Euro 1.800

Area Sanitaria

Nord – Euro 2.600

Centro – Euro 2.200

Sud e Isole – Euro 1.600

Area Scientifico – tecnologica

Nord – Euro 3.500

Centro – Euro 2.400

Sud e Isole – Euro 1.600

Area Umanistico – sociale

Nord – Euro 2.800

Centro – Euro 2.300

Sud e Isole – Euro 1.500

La detrazione per le spese universitarie per la frequenza di atenei non statali si applica al pagamento di tasse e contributi dovuti nei casi di:

  • Frequenza dei corsi di laurea
  • Laurea magistrale
  • Magistrale a ciclo unico

Il decreto del MIUR riporta anche i valori per le spese universitarie sostenute per la frequenza di corsi post laurea gestiti da atenei privati, ovvero:

  • Corsi di dottorato
  • Corsi di specializzazione
  • Master universitari di primo e di secondo livello

La spesa massima detraibile per corsi di dottorato, specializzazione e master di I e II livello, suddivisa per territorio è:

Nord – Euro 3.700

Centro – Euro 2.900

Sud e Isole – Euro 1.800

Agli importi indicati è necessario aggiungere l’importo della tassa regionale per il diritto allo studio.

Detrazione spese per università telematiche

Nel caso in cui lo studente sostenga spese per corsi di laurea presso università telematiche, il calcolo del limite di spesa massima detraibile, fa riferimento a:

  • area tematica del corso
  • regione in cui ha sede legale l’università

Se il corso si tiene in una regione diversa da quella della sede legale, si fa riferimento all’area geografica in cui si svolge il corso.

Nel caso in cui lo studente sostenesse spese presso università ubicate in diverse aree geografiche e per corsi appartenenti ad aree tematiche differenti? In tal caso si fa riferimento al limite di spesa detraibile più alto tra quelli previsti dal decreto.

Detrazioni corsi universitari all’estero

Come gestire la detrazione per corsi universitari all’estero? In tal caso, il riferimento è l’importo massimo stabilito per corsi della stessa area disciplinare nell’area geografica in cui lo studente ha il domicilio fiscale.

Stesso discorso per i corsi post-laurea all’estero. Si fa riferimento all’importo massimo stabilito per la frequenza di corsi di istruzione post laurea, nell’area geografica in cui lo studente ha il domicilio fiscale.

Detrazioni in caso di cambio facoltà o corso di studio

Cosa accade se lo studente, nel periodo di imposta, cambia facoltà o corso di studio? In questo caso lo studente potrebbe trovarsi a sostenere spese presso università site in aree geografiche diverse o per corsi appartenenti ad aree tematiche diverse. In tal caso, va considerato il limite di spesa detraibile più alto tra quelli applicabili previsti dal Decreto.

Nel caso abbia sostenuto spese per frequenza di corsi istituiti presso università statali e non statali? In tal caso la detrazione per le spese di frequenza di università statali va calcolata sull’intero importo. Quelle relative a università non statali vanno ricondotte nei limiti previsti dal Decreto MIUR.

Tutto chiaro sulla detrazione della tassa regione dell’università? Per restare in tema, leggi anche come funziona la retta annuale.

Credits: [AndreyPopov]/DepositPhotos.com

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